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Da questa città, parte il principale tratturo denominato, appunto, L’Aquila-Foggia o tratturo magno.
La città, fondata nella metà del XIII secolo, esercitò per quasi tre secoli, attraverso il sistema politico-istituzionale delle arti e dei metieri -tra le quali lo sfruttamento e la commercializzazione delle risorse agro-pastorali-, il pieno controllo del vasto territorio dal quale aveva preso vita.
L’Aquila ha rappreentato, per tutta l’età medioevale, il centro economico di riferimento per l’Abruzzo, per la raccolta, la lavorazione ed il commercio di betiame, lana, pannolana, mandorle e zafferano.
Sul colle dal quale partiva il tratturo che conduceva fino a Foggia, nel 1287 per volere di Pietro da Morrone, il Santo eremita, futuro Celestino V, si avviò la fabbrica del complesso di S. Maria di Collemaggio che, nonostante la totale reinterpretazione stilistica e spaziale eseguita alla seconda metà del XVII secolo, arriva a noi con l’originale impianto medioevale, ripristonato con la smantellazione degli stilemi barocchi, effettuata nel 1970.
La facciata si presenta, secondo gli usi locali, con terminazione orizzontale e un portale strombato, il tutto arricchito da una bicromia bianco/rosso, dovuta alla tipologia dei materiali lapidei utilizzati.
Tra le grandi opere d’arte contenute nella bailica, i egnala il mausoleo di Celetino V, eretto a spese dell aociazione Arte della Lana.

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