Successivamente al periodo angioino, la città venne assegnata ai d’Avalos, famiglia di origine spagnola, che vi costruì un grande palazzo dove trasferirono tutto lo sfarzo della corte iberica.
La città collinare, perfettamente incastonata su una collina, nello splendido scenario naturale del ’golfo d’oro’, conserva notevoli testimonianze del suo passato come l’impiano romano e medioevale, alcune cisterne e le terme.
Degni di nota sono i resti di alcune ville augustee e di originali strutture architettoiniche come il portale della chiesa di S. Pietro, crollata a causa di una frana, il castello caldoresco, il palazzo d’Avalos, le chese di S. Maria Maggiore e S. Giuseppe ed alcune torri.
In questo territorio, segnato dalla traccia del tratturo L’Aquila-Foggia, sono ancora presenti alcune strutture pastorali che qualificano il paesaggio come la cappella della Maddalena e la vecchia chiesa di S. Lorenzo, antica proprietà del barone Tambelli, edificata al centro del tratturo magno, sui resti di una antica cappella.
Lungo la strada per Cupello, nei pressi del colle delle Mandorle, è possibile ammirare la chiesa di S. Antonio Abate, ricostruita dai pastori sulle rovine di quella precedente risalente al XVI secolo.
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