L’area archeologica si compone di due templi, allocati su di un’area terrazzata.
Il tempio maggiore si erge al di sopra di un podio e si presenta con gradinate di accesso che porta al livello del portico, quest’ultimo delimitato da quattro grosse colonne dotate di capitelli ionici.
Il podio, decorato con modanature a gola rovescia, è costruito con grandi blocchi di pietra.
La seconda fabbrica, più piccola e collocata parallelamente al primo, risulta privo di podio e dotato, anch’esso, di un portico formato da quattro colonne, a precedere la cella.
L’interno presenta un pavimento costruito da un battuto di signino, costituito da frammenti di laterizio e malta, decorato con tessere bianche disposte entro tre riquadri che, a guisa di tappeto, delimitano un spazio riservato al basamento di una statua, di cui resta il nucleo.
Studiosi ritengono che questo battuto sia anteriore alla guerra sociale; la soglia reca un’iscrizione in lingua osca, dove si evince il nome del costruttore, forse Gaio Papio Mutilo, capo sannita.
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