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Le identità culturali

Il panorama cerimoniale di questa valle è caratterizzato da un ampio processo di reinvenzione, e rifunzionalizzazione, degli eventi culturali: beni da conservare e tramandare alle generazioni future.
Questi eventi rendono possibile una metamorfosi altamente inclusiva, capace di trasformare gli spazi pubblici e attivando nuove reti sociali.
Per ovvie ragioni, oggi, queste manifestazioni, non seguono unicamente un ciclo calendariale o liturgico, come un tempo, ma sono rappresentate nell’alternanza temporale lavoro/vacanze, che regola l’attuale vita quotidiana; variazione necessaria per renderla sempre attuale e sentita dalla comunità che li ospita.
Ciò che rafforza questa rinnovata esigenza di “nuove manifestazioni”, in questa valle, è il coinvolgimento delle tre dimensioni temporali rappresentate dal passato, in cui veniva celebrata, dal presente, in cui ha luogo e dal futuro, dove verrà tramandata alle future generazioni.
Un’esperienza “unica ed autentica”, ovvero, “tradizionale”, appartiene ad uno sleng comune, qualche volta utilizzato in modo inopportuno o abusato, non legato al suo vero significato rappresentativo della genuinità dei prodotti tipici, dell’autenticità dei riti e delle cerimonie.

 
     
 
 
La farchia di Tufillo
Tartufo Re di Torrebruna
Tractorius di Celenza sul T.
La sagra dei cavatelli
 
 
 
 
 

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