Il tratturo del Re ha origine proprio ai piedi delle mura cittadine della città de L'Aquila, quasi a voler ribadire l'importanza politica, economica e commerciale della città, capolinea della civiltà della transumanza.
Da L'Aquila, procedendo verso Foggia, il tracciato scorre parallelo alla S.S. 17, lambendo Sant'Elia, Bazzano, Onna e San Gregorio.
Superato Poggio Picenza, il tratturo lascia la valle dell'Aterno e comincia a salire verso la piana di Barisciano, a circa 800 m slm, mantenendosi equidistante tra i centri a mezza costa del versante settentrionale e quelli del versante meridionale.
Fin qui, il tracciato tratturale ricalca l'andamento dell'antica via Claudia Nova attraversando la città romana di Peltuinum dove sono ancora oggi visibili, al centro della fascia tratturale, le sue rovine.
Dalla chiesa di S. Maria di Cintorelli il tratturo si biforca in due rami che corrono paralleli, ad una distanza che varia tra i 4 e i 14 chilometri, dando luogo al tratturo Centurelle-Montesecco.
Successivamente, il ramo sale rapidamente fino a 840 m slm per poi riscendere nella piana di Capestrano, con un dislivello di oltre 400 metri, dove attraversa la S.S. 153 della Valle del Tirino che collega Ofena con Capestrano e Navelli.
Da Capo d'Acqua a Forca di Penne, a 918 m slm, il tratturo supera l'ultimo rilevante dislivello prima di iniziare la sua lenta discesa attraverso le colline teatine, a mezza costa, lungo il versante settentrionale della valle del Pescara che viene attraversato a 50 m slm, insieme ai tracciati paralleli della S.S. Tiburtina Valeria e alla ferrovia Sulmona-Pescara.
Da qui il tracciato piega verso sud e riprende l'andamento nord ovest-sud est, come nel suo tratto iniziale, parallelo alla costa.
Fino al Fortore, con modesti dislivelli che non superano i 300 metri, taglia tutte le valli trasversali dal fiume Foro, al torrente Moro, al Sangro, al Trigno, al Biferno, con i collegamenti di crinale e di fondovalle ad esse parallele.
Subito dopo aver attraversato la S.S. 263 della Val di Foro, questa infrastruttura supera le ultime propagini del crinale settentrionale che dalla Maiella scende verso il mare, costeggiando Aielli e Poggiofiorito, per poi salire verso Lanciano, intersecando la ferrovia e la S.S. 84 che da Castelfrentano collega Lanciano con San Vito Chietino e il Mare.
Il tratturo poi scende dolcemente tra S. Maria Imbaro e Mozzagrogna, verso la valle del Sangro e la costa adriatica, costeggiando il fiume Sinello e passando nell'entroterra vastese per poi riaffacciarsi sulla costa dopo aver attraversato la strada dii crinale proveniente da Furci e Cupello.
Lungo la costa scorre parallelo e sovrapposto alla S.S. 16 Adriatica e la ferrovia entrando in territorio molisano subito dopo aver superato la valle del Trigno; si inoltra così nell'entroterra di Termoli intersecando la strada principale tra Trigno e Biferno che, venendo da Castelmauro, Acquaviva Collecroce, Montecilfone e Guglionesi, raggiunge S. Giacomo degli Schiavoni e Termoli.
Superata la valle del Biferno e la S.S. 87 sannitica, importante strada di crinale proveniente da Campobasso, e la ferrovia ad essa parallela, raggiunge la zona di Montesecco, dove si riallaccia con l altro tronco tratturale parallelo e degrada dolcemente verso il Fortore oltre il quale, comincia il Tavoliere di Puglia.

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