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Le trasformazioni urbanistiche di Monteodorisio, dall’età medioevale ai tempi nostri, sono ancora visibili nella loro qualificazione architettonica, con una trama viaria perfettamente aderente alla morfologia del sito che la ospita e con poli generatori dell’assetto abitativo di primaria importanza come le mura, le porte urbiche, che chiese e, segnatamente, il castello.
Situato ai margini occidentali dell’abitato, a presidio della vallata del fiume Sinello, su un territorio percorso da una diffusa viabilità transumante, il maniero costituisce un esempio di presidio strategico strettamente connesso al controllo del più importante tratturo che, subito dopo Lanciano si biforca in un ramo diretto verso la costa e un altro verso l’interno, attraversando Monteodorisio.
Pur a seguito delle pesanti mutilazioni di circa la metà della sua volumetria, il castello, ancora oggi, qualifica l’ambiente urbano e valorizza il paesaggio, rappresentando l’eminenza architettonica del centro, sia rispetto alla trama urbanistica che al segmentato profilo dell’insediamento dal quale emergono le sue torri superstiti.
Degno di nota è anche il santuario della Madonna delle Grazie, sorto sui resti di un’antica chiesa tratturale dove i pastori vi sostavano per ritemprare il corpo e lo spirito.

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