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Il nucleo più antico di S. Stefano di Sessanio rappresenta il centro di maggiore interesse della regione Abruzzo, perfettamente inserito in un suggestivo scenario naturale, all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga.
Il suo tessuto urbano dall’architettura rinascimentale viene dominato dall’alta torre a pianta circolare, circondata da episodi di notevole eleganza come portali e finestre in pietra e suggestivi loggiati che sottolineano il benessere economico delle famiglie, molte delle quali, dedite all’attività pastorale.
L’antico borgo fortificato a forma di fuso, appartenuto ai Piccolodomini, conserva ancora una porta con la presenza dello stemma della famiglia fiorentina che nel XVI secolo divenne feudataria.
La fine della pratica della transumanza, nella seconda metà del secolo scorso, segna anche la fine della prosperità di Santo Stefano di Sessanio, così come dei paesi contermini i cui abitanti sono costretti all’emigrazione verso Paesi esteri.
La stategica collocazione geografica di questo centro, già utilizzata dai transumanti, durante la seconda guerra mondiale viene riproposta dalle truppe tedesche, utilizzandolo come punto di osservazione privilegiato.

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