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Secondo la tradizione, l’abbazia, dovuta all’abate Oderisio II, sepolto nel sarcofago murato sulla facciata principale, sorge sui resti di un tempietto dedicato a Venere.
L’interno della chiesa denuncia l’impianto basilicale, con pianta a tre navate terminanto con absidi e archi ad ogiva e a tutto sesto sorretti da pilastri a pianta quadrata.
Il presbiterio, sopraelevato rispetto all’aula, risulta incorniaciato da un grandioso arco trionfale, coperto nella parte centrale da una doppia volta ad ogiva, sottolineata da robusti costoni in pietra, e lateralmente da volte a crociera.
La fabbrica è anche dotata di cripta, posta sotto il presbiterio e suddivisa in dieci campate da colonne con volte a crociera.
Ricca è anche la dotazione decorativa, formata da interessanti affreschi medioevali e un piccolo monumento funebre.
Degno di nota risulta anche il chostro, formato da una galleria di ventinove trifore, scandite da sessantotto colonne poggianti a terra, senza base, decorati con motivi fitomorfi e zoomorfi.
Della fabbrica, colpisce da subito il monumentale prospetto principale, dotato di un’ornato portale intorno ai cui stipiti, su lastre di marmo bianco, viene raccontata la storia del battista.

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